da Varese, le odierne peripezie ed i mille interessi di una stramba famiglia di tatuatori!

Ho sempre pensato che la mia vita è piena di gente interessante e folkloristica, di gente colorata e gente molto dark,
di occasioni speciali, di fotografie, libri e scambi di informazioni...
Vorrei queste pagine fossero un'occasione per contaminarci e sorriderci su!!!!


Se desiderate contattarmi per qualsiasi chiarimento, opinione o scambio di vedute mi trovate qua: artistichousewife@hotmail.it

venerdì 8 aprile 2011

Il Maneki neko :)

Questo è un post un pò tabù per me ma impossibile da non pubblicare proprio ora che mi sono accorta di non averne mai parlato prima.
E per una fanatica come me, che colleziona da anni questa icona portafortuna giapponese, è tanta roba...
Ma ho talmente assillato tutto l'ambiente tattoo di varese con questo simpatico gatto, che ora tendo a parlarne meno ahahah e comunque c'è sempre FrankyBoy che me lo ricorda ahahah

In ogni caso e contro ogni pregiudizio, voi DOVETE conoscere questa adorabile icona:



Maneki neko significa letteralmente Gatto (neko) invito (maneki).
E' una diffusa scultura giapponese, spesso fatta di porcellana o ceramica, che si ritiene porti fortuna al proprietario. La scultura raffigura un gatto che chiama, con un cenno di zampa alzata, la buona sorte ad entrare nella casa di colui che lo possiede.
Solitamente viene esposta in negozi, ristoranti, sale di pachinko e altre attività commerciali; è anche usata come amuleto shintoista.
Se la zampa alzata è la destra dovrebbe attirare il denaro, la sinistra i clienti.
Esistono Maneki neko di diversi colori, stili e gradi di ornamento.

È opinione comune che più in alto sia la zampa, maggiore sia la fortuna che porta.
Quindi la zampa dei Maneki neko ha avuto la tendenza a essere, negli anni, sempre più alta. Pertanto l'altezza della zampa è utilizzata da alcuni come metodo approssimativo per stimare l'età di una statuetta. Un'altra credenza comune è che più alta è la zampa e da più lontano verrà la fortuna.

I Maneki neko si trovano di ogni colore. Benché all'inizio i colori fossero soltanto decorativi, adesso i differenti colori sono associati con differenti proprietà (ma il significato dei colori, come qualsiasi altra cosa riguardo ai Maneki neko, sono incredibilmente vari):

* Tricolore: Il colore di base è bianco, con macchie nere e arancioni disposte a caso. Questa colorazione è considerata particolarmente fortunata ed è quella più popolare per i Maneki neko. La credenza potrebbe essere correlata alla rarità di questa colorazione nei gatti bobtail giapponesi, ai quali è ispirata la rappresentazione del Manei Neko. In Giappone questo colore è chiamato Mi-ke, che significa tre-pellicce (o tri-pelo).



* Bianco: I gatti bianchi indicano purezza e sono il secondo tipo per diffusione.



* Nero: Si dice che i Maneki neko neri portino buona salute e tengano lontano gli influssi negativi. Sono molto apprezzati dalle donne perché dovrebbero essere particolarmente efficaci nel tenere lontano i molestatori.



* Rosso: Anche il rosso è un colore protettivo, e si ritiene che tenga lontani gli spiriti maligni e la malattia.



* Oro: associato con la ricchezza, il benessere economico.



* Rosa: Benché non sia un colore della tradizione, attualmente è un colore popolare ed è associato all'amore.



* Verde: Si dice che porti riconoscimenti accademici.



I Maneki neko di solito hanno un qualche accessorio attorno al collo, che può essere un fazzoletto o una sciarpa, ma il più comune è il collare, un campanello e un bavaglino decorativa. Questi oggetti sono molto probabilmente ad imitazione di quelli che erano gli accessori ornamentali per gatti in voga tra le famiglie benestanti durante il periodo Edo. Venivano usati collari rossi fatti con un fiore (lo hichirimen), e piccoli campanelli erano attaccati per decorazione e per tener traccia del gatto nei suoi spostamenti.

Il bavaglino al collo potrebbe anche essere correlato a quelli che spesso ornano le statue della divinità Bodhisattva Jizo. Statue di Jizo si possono trovare a protezione dell'ingresso di santuari e cimiteri. Jizo è il protettore dei bambini ammalati e morenti e i genitori riconoscenti di bambini guariti da una malattia mettono un bavaglio attorno a Jizo come dono di ringraziamento.



Maneki neko a volte sono raffigurati con in mano una moneta; di solito una moneta d'oro chiamata koban, usata in Giappone nel Periodo Edo. Un koban valeva un ryō, un'altra antica moneta Giapponese, tuttavia il koban della maggior parte dei Maneki neko vale dieci milioni di ryō. Un ryō può essere paragonato indicativamente a mille dollari.

La moneta ovviamente è legata al ruolo del gatto nell'attrarre la buona fortuna e le ricchezze. Non sorprende quindi che spesso i Maneki neko siano usati come salvadanai, un'usanza che risale al 1890.

A volte monete di piccolo taglio vengono lasciate come offerte a un Maneki neko. Questa usanza è in qualche modo simile a quella di lanciare una moneta in una fontana per buon augurio o in un pozzo dei desideri.

Maneki neko è protagonista di varie leggende. Tre delle più famose, che spiegano l'origine del gatto sono le seguenti:

Il gatto del Tempio: Un ricco feudatario, durante un temporale, si stava riparando sotto un albero vicino al tempio Gotoku-ji (nella parte Ovest di Tokio). Il feudatario vide il gatto del monaco del tempio che lo chiamava e andò verso di lui; un attimo dopo l'albero fu colpito da un fulmine. Il ricco signore, che era così scampato al fulmine, fece amicizia col povero monaco e ciò portò prosperità al tempio. Quando il gatto morì, probabilmente in suo onore fu costruito il primo Maneki neko.

La cortigiana: Una prostituta di nome Usugumo, che viveva a Yoshiwara, nella parte Est di Tokio, aveva un gatto, al quale voleva molto bene. Una notte il gatto iniziò a tirare forte il suo kimono. Qualunque cosa lei facesse, il gatto continuava. Il proprietario del bordello vide la scena, e pensando che il gatto fosse stregato, gli tagliò la testa. La testa del gatto volò fino al soffitto, dove uccise un serpente, che avrebbe potuto colpire da un momento all'altro. Usugumo fu atterrita dalla morte del suo amico animale. Per rallegrarla uno dei suoi clienti le costruì una statuetta che raffigurava il suo gatto e gliela regalò. Questa statuetta in seguito divenne popolare come il Maneki neko.

L'anziana signora: Una donna anziana che viveva a Imado (nella parte Est di Tokio) fu costretta a vendere il suo gatto a causa dell'estrema povertà. Poco dopo il gatto le apparve in un sogno e le disse di fare con l'argilla un'immagine che lo ritraeva; la donna lo fece, e subito dopo vendette la statuetta. Poi ne fece anche altre, e la gente continuava a comprarle, erano così ricercate che la donna diventò ricca e benestante.

E per finire le foto del tempio di maneki neko, Gotokuji Temple.






Questo tempio si trova nella parte occidentale di Tokyo ed è la più grande delle 23 circoscrizioni della città.
Esso è il tempio dove si va a pregare per il ritorno della propria bestiola scomparsa o per le guarigioni dei nosti compagni di vita.
E' d'uso comprare le "pickup prayer" da attaccare al grande maneki neko come offerta oppure si dona al tempio una nuova efige del gatto stesso.

Andrei in giappone anche solo per questo! :)

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